In una società che ha ormai chiaro quanto il concetto che il lavoratore dipendente sia più utile all’azienda di quanto questa possa essere utile al lavoratore stesso, il tema della felicità e dell’aspetto emotivo motivazionale del lavoratore si colloca in cima agli obiettivi da raggiungere per ottenere i migliori risultati dal personale dipendente.
In questa ottica si pone la volontà di intervento di questo Sindacato perché la Superiore Gerarchia possa prendere in considerazione la promozione di attività formative del personale, non solo del ruolo dirigenziale, finalizzate allo sviluppo di quelle particolari abilità indispensabili al potenziamento delle capacità di entrare in sintonia coi propri collaboratori sul piano emotivo.
Per ottenere il massimo da un team non basta avere “skill” tecnici eccellenti ed un altissimo Quoziente Intellettivo, ma neanche essere solo simpatici e gentili.
Occorre cioè, in aggiunta, anche una componente irrazionale, un insieme di capacità di conoscere e controllare sé stessi e di capire e coinvolgere gli altri.
Ai leader è richiesta una nuova mentalità e attenzione nell’esercitare la leadership.
Questo aspetto genera situazioni che colpiscono direttamente, in senso positivo, il clima aziendale apportando, come conseguenza, miglioramenti di prestazioni sia al livello individuale che di gruppo.
Il compito dei leader è in sostanza quello di stimolare sentimenti positivi nel personale alle loro dipendenze e quando questo accade, quando si esprime questo senso di positività, il clima stesso fa sì che si liberi quanto di meglio è in grado di offrire ogni individuo.
Negli ultimi anni si è assistito al transito di una consistente aliquota di personale dal ruolo appuntati/finanzieri e sovrintendenti verso il ruolo ispettori. I corsi di formazione hanno impartito sufficienti nozioni tecniche ma è anche vero che non se ne sia, probabilmente, adeguatamente curato l’aspetto psicologico emotivo e motivazionale. Cosa ha spinto questi collegi a mettersi in gioco per migliorare il loro ruolo nell’amministrazione? Quali sono gli obiettivi che si sono preposti al termine del corso di formazione?
I Comandanti ed il personale che dovrà gestirli sapranno trarne il meglio creando intorno a loro il giusto clima perché questi possano performare adeguatamente, conseguendo obiettivi e sentendosi parte attiva del successo di reparto?
Il problema, citando un’espressione del Professor Giulio Azzolini sulla società che ci circonda, potrebbe non più essere su chi debba governare ma piuttosto, paradossalmente, se qualcuno sia ancora “disposto ad obbedire”.
Le ultime evidenze scientifiche hanno dimostrato come il cervello sia fortemente influenzato dagli stati d’animo ed i leader ed il loro comportamento hanno un forte impatto nei confronti delle persone sotto la loro direzione.
A tal fine e nella direzione della professionalizzazione delle abilità di gestione del personale, nell’era del nuovo “business emotive”, questo Organismo sindacale si prefigge l’obiettivo di promuovere sul territorio, nei contesti operativi come in quelli amministrativi, una attività di sensibilizzazione al tema e la promozione di specifici percorsi per l’acquisizione e/o perfezionamento delle abilità sopra citate finalizzate a rinnovare il senso di appartenenza all’amministrazione da parte del personale dipendente.
* Vice Segretario Regionale SIAF Lazio