Spettabile SIAF – Sindacato Italiano Autonomo Finanzieri,
come é noto, all’appartenete al Corpo che termina il servizio “a domanda” o per “vecchiaia”, oltre alla pensione spetta una buonuscita complessiva di varie indennità rapportate agli anni di servizio effettivo, tra cui il Fondo di Previdenza.
Tale fondo è la prima indennità in ordine di tempo (tra l’altro cospicua) che dovrebbe essere liquidata all’appartenente al Corpo in pensione, entro 90 giorni decorrenti dalla ricezione della documentazione di rito.
Il Fondo di Previdenza previsto dal R.D.L. 5 luglio 1934, n. 1187, ha loscopo di erogare una sorta di previdenza integrativa e la possibilità di concedere prestiti al personale appartenente ai ruoli Ispettori, Sovrintendenti e Appuntati e Finanzieri, che a decorrere dal 03.06.1990 viene iscritto d’ufficio.
Gli iscritti alimentano il fondo con versamenti mensili del 1,6% dello stipendio lordo percepito (2% del complessivo 80%).
Al termine del servizio permanente effettivo, il personale ISAF richiede il premio di previdenza stabilito nella misura del 2.24% che essendo esente da tassazione non deve essere inserito nella dichiarazione dei redditi.
Ciò premesso, consapevole che le OO.SS. militari possono rappresentare solo il personale in servizio o in ausiliaria, voglio segnalare sia come esperienza personale, sia come quella di molti altri colleghi, che purtroppo la tempistica dei 90 gg. non viene rispettata, causando notevoli disagi al personale, magari per impegni già presi.
Si tratta di almeno il doppio, se non in alcuni casi, del triplo del tempo previsto per ottenere la prima “boccata di ossigeno”.
La somma prevista peraltro viene liquidata senza nessun preavviso, direttamente sul conto corrente che il pensionato ha segnalato all’atto della comunicazione per la cessazione del servizio attivo.
A coloro che lasciano il servizio attivo, inoltre, non viene notificato nessun atto e/o prospetto relativo al conteggio del premio liquidato, come invece sarebbe auspicabile per una questione di trasparenza e praticità per un eventuale riscontro da parte dell’Amministrazione. Ciò non comporterebbe ulteriore aggravio visto che comunque i conteggi sono stati fatti.
Anche su questa tematica che interessa particolarmente coloro che si apprestano ad essere collocati in congedo o che raggiungeranno nei prossimi anni i requisiti previsti, spero che il SIAF – Sindacato Italiano Autonomo Finanzieri, possa assumere tutte le iniziative possibili a tutela del personale ancora in servizio in prospettiva della loro uscita dal mondo del lavoro.
Fermo, 13.01.2024
Michele Palermo ex appartenete alla Gdf.