Sono Trascorsi circa quarant’anni da quando il personale della Guardia di Finanza specializzato S.V.A.T.P.I.( Scorta Valori Anti Terrorismo Pronto Impiego), nato per proteggere i furgoni portavalori della Banca di Italia dalle azioni criminose delle Brigate
Rosse, lasciava tale attività all’Arma dei Carabinieri e veniva ridefinito A.T.P.I. (Anti Terrorismo Pronto Impiego) continuando ad operare durante i cosiddetti “Anni di Piombo”.
Da quel momento e fino ai nostri giorni, i militari A.T.P.I., noti come “Baschi Verdi” per il loro copricapo scelto ad hoc per evidenziare la particolarità di tale comparto specialistico (così come accade in altre Forze di Polizia e Forze Armate), divengono un comparto di “nicchia” della Guardia di Finanza per ciò che riguarda il concorso al mantenimento dell’Ordine e la Sicurezza Pubblica, il Controllo del Territorio, le Misure di Protezione, l’Anti Terrorismo a tutela di “obiettivi sensibili”, nonché, per il sempre più complicato ed annoso problema della gestione dei flussi migratori in entrata nel nostro paese.
Ciò premesso, si nota ormai da qualche anno che, nonostante gli apprezzabili tentativi da parte dell’Amministrazione di supportare al meglio il personale del comparto A.T.P.I., tutto ciò non è assolutamente sufficiente.
È evidente che le problematiche connesse alle sempre più numerose e delicate attività da svolgere, richieste ai “Baschi Verdi”, hanno ormai reso cronica la sofferenza del comparto A.T.P.I. che, da tempo. lamenta una carenza di personale (nonostante gli ultimi arruolamenti mirati), la mancanza di aggiornamenti e la forniture di materiali e mezzi indispensabili a svolgere i servizi richiesti al meglio e in sicurezza, nonché in linea con le altre forze di polizia.
Nonostante i colleghi “Baschi Verdi” continuino ad affrontare le particolari attività connesse a questo settore, con professionalità e dedizione e, a volte, anche a discapito della propria sicurezza (basta leggere le notizie di stampa per rendersene conto), non riescono a vedersi riconosciuta un minimo di gratificazione nemmeno dai Piani Nazionali degli Impieghi «per bandi» che ormai, come ogni anno, non tengono minimamente conto dei “desideri” dei colleghi A.T.P.l. che, dopo quindici/venti anni, anelano ad un ritorno verso le terre natie cosi come accade, con netto anticipo, con gli omologhi delle altre Forze di Polizia.
Il S.I.A.F. (Sindacato Italiano Autonomo Finanzieri) grazie anche alle professionalità e alle pregresse esperienze dei propri appartenenti, con spirito proattivo, intende essere un punto di riferimento dei colleghi del comparto A.T.P.I. recependo segnalazioni e suggerimenti utili a poter affrontare un confronto costruttivo con i Vertici della Guardia di Finanza, al fine di fornire elementi utili e necessari al mantenimento di elevati standard di sicurezza nel comparto nonché ad un miglioramento del clima lavorativo (turnazioni regolari con recupero psicofisico, concreti aggiornamenti professionali di concerto con
altre FF.PP.,etc.) che sicuramente porterebbero ad un incremento della domanda per la specializzazione A.T.P.l. nonché ad un rallentamento dell’esodo dal comparto causato dalla delusione di chi aveva deciso di dedicare la propria vita professionale al Basco Verde!
*Dirigente nazionale SIAF da anni impegnato nella tutela del personale