Noi del SIAF siamo particolarmente sensibili e attenti – certamente al pari di altre realtà collettive – ad alcune particolari problematiche che, quotidianamente, vive il personale del Corpo.
In questa occasione, ci preme ricordare la fondamentale opera dei Colleghi della Polizia del mare che contribuiscono alla sicurezza interna ed europea, adoperandosi, con enormi sacrifici, personali e familiari, per la salvaguardia della vita umana in mare e la neutralizzazione dei nefasti effetti di condotte criminali che, lucrando sulla disperazione altrui, seguono, per lo più, la via marittima.
Il nostro pensiero, rispettoso e di sentita gratitudine, è indirizzato ai Colleghi di mare che, con immensi sforzi, ogni giorno, si fanno responsabilmente carico, prima di tutto, di vicende umane, testimonianza di indicibili sofferenze e violenze subite da bambini, donne e uomini che scappano da realtà terrificanti: si tratta di persone che fuggono da situazioni disumane e il fatto che possano giungere con un cellulare o che sorridano, quando ci vedono arrivare in loro soccorso, non deve indurre in errore.
Occorre, d’altra parte, avere e sviluppare la matura consapevolezza (è un fatto culturale) che, in questo particolare contesto, l’ausilio psicologico e spirituale non possa essere considerato silentemente un “tabù”, giacché trattasi del naturale contraltare di attività di soccorso ad altissimo impatto emotivo, con i conseguenti tempi e modi di recupero.
In questo delicato e pernicioso scenario – difficilmente sintetizzabile – operano i Finanzieri della Polizia del mare.
Uno scenario pregno di emozioni fortissime, immagini ed esperienze che, intuitivamente, segnano il percorso di vita di un Finanziere (non solo professionale), giacché si diviene parte e protagonisti – con l’assunzione di posizioni di garanzia – di episodi al limite del surreale, senza contare che il contesto in cui si agisce è, di per sé, impervio e ricchissimo di variabili (il mare), per il quale sarebbero necessarie tutte le opportune riflessioni in ordine a una definizione, rigorosamente ex ante, di chiare, condivise e intelligibili regole d’ingaggio, auspicando varie strategie (comunicative, operative, best practices, etc.) con tutti gli altri attori istituzionali coinvolti in tali delicatissime vicende, in primis, con la Magistratura.
Il SIAF – con la propria area dedicata[1] – intende rimarcare l’importanza di realizzare tutte le possibili e concertate iniziative attraverso le quali siano pensati, attivati e potenziati proattivi meccanismi, metodi, sistemi di ausilio e recupero psico-fisico, diretto e indiretto, in favore dei Colleghi di mare, poiché, alle peculiarità del servizio svolto, soprattutto in specifici “punti di approdo”, corrispondono pesantissimi “contraccolpi” sul piano emotivo e umano che, senz’altro, meritano la massima attenzione, rispetto e gestione.
Si tratta di un elemento facente parte di un più ampio processo culturale, evolutivo, una presa d’atto e, soprattutto, di coscienza, a beneficio del quale il SIAF vuole convintamente partecipare e dare il proprio sentito contributo.
Offriamo dunque, con fiducia, la nostra disponibilità, di tempo, pensieri e risorse, per approfondire ogni aspetto di tale complessa tematica, all’unico scopo di favorire il miglioramento delle condizioni di lavoro dei Colleghi di mare, anche a nome di coloro che, dalla loro eccezionale opera, traggono beneficio, finanche la conservazione della propria esistenza.
[1] Inaugurata a Gaeta il 20 dicembre 2024: https://www.siafinanzieri.it/2024/12/20/presentata-a-gaeta-siaf-per-la-polizia-del-mare-area-dedicata-al-personale-del-comparto-navale-della-guardia-di-finanza-operativo-e-addestrativo/