Il processo di sindacalizzazione, seppur tra luci e ombre, continua ad andare avanti e il primo trimestre del 2024 dovrebbe costituire il punto di svolta con la soppressione delle Rappresentanze militari e l’entrata in vigore a pieno regime delle Organizzazioni sindacali militari.
Come é noto, il processo é iniziato cinque anni fa, a seguito di una storica sentenza della Corte Costituzionale, tuttavia é stato legalmente avversato con abili alchimie giuridiche in fase di costruzione della legge 46/22, che ne sta regolando il funzionamento, nonché ritardato nell’attuazione concreta, poiché non gradito e ritenuto non necessario dai vertici delle Amministrazioni che si sono succeduti nel tempo e anche da una buona parte della politica che avrebbe voluto il mondo militare e tra questi il personale della Guardia di Finanza, schiacciato verso altre logiche e che, senza troppe resistenze, si é prestata nello stravolgere princìpi costituzionali e convenzionali, nonché di diritto sindacale ormai consolidati, inserendo previsioni legislative antistoriche e farraginose.
Tra il personale, complice una serie di fattori, non c’é ancora la cultura del sindacato, e questo lo dimostra il fatto che a distanza di 4 anni circa 6000 colleghi sono sindacalizzati su 60000. Questo può sembrare l’aspetto peggiore di questo processo epocale, che se ben compreso può, invece, proiettarci verso nuove sfide e garantirci organizzazioni libere, autonome e incisive, in grado di essere gruppi di pressione socio-politici, non corporativi, verso la classe politica in genere e verso i “baroni di Stato”, che troppo spesso nel corso degli anni si sono mostrati distratti e disinteressati verse le esigenze del personale, per migliorare condizioni di lavoro e il sistema della sicurezza urbana e economico-finanziaria del Paese.
Non basta, pertanto, la sentenza storica della Corte Costituzionale e una positiva cultura sindacale tra il personale (qualora vi fosse), nonché il fatto che vi siano diverse sigle che cercano di emergere, ognuna con peculiari aspetti, ma quello che serve sono per prima cose colleghi illuminati che comprendano l’importanza di iscriversi al sindacato e sostenerlo convintamente e, non da ultimo, dirigenti sindacali dotati di altruismo, con “visione politica e strategica” e con il pelo sullo stomaco che permetta loro di non pensare prematuramente alle poltrone, ma di concentrarsi nel poter contrastare e arginare il richiamo delle sirene che ci sarà senz’altro (anzi probabilmente é già stato pensato e disegnato nell’attuaz78ù
I risultati dipenderanno solo e esclusivamente da tutti noi e e dall’attenzione che ognuno dedicherà a questa evoluzione democratica della funzione rappresentativa in chiave sindacale che, inevitabilmente porterà le Amministrazioni a autoriformarsi, nonché a riconoscere le Organizzazioni sindacali quali interlocutori con pari dignità ai quali dare risposte concrete.
O perderemo tutti o vinceremo tutti insieme, quindi, tuttavia qualora “riuscissimo a vincere” saremo in condizioni di farlo soltanto se la base, fatta di pochi illuminati, lotterà convintamente e onestamente per i finanzieri che rappresenta e la base tutta, fatta soprattutto dalla totalità di coloro che ogni giorno lavorano in condizioni gravose e disagevoli, sosterrà il processo di sindacalizzazione mediante la propria adesione.
È bene ricordare, infatti, che la sindacalizzazione nel mondo militare non proviene da una concessione della politica o dei Vertici delle Amministrazioni, ma da anni di rivendicazioni puntuali e costanti sugli organi d’informazione, nelle aule di giustizia nazionale e sovranazionali e nelle sedi parlamentari, altrimenti la storia ci regalerà il più grande fallimento che potessimo immaginare, mettendo a nudo, ancora una volta, le fragilità degli esseri umani, di cui i finanzieri ne costituiscono uno spaccato, con le loro forze e le loro debolezze, di fronte all’opportunità di potenziali cambiamenti epocali verso i quali non si può rimanere certamente indifferenti o essere distratti.
Noi lotteremo per Voi, così come abbiamo sempre fatto in altri ambiti, sacrificando tempo libero, hobby e sottraendo anche tempo ai nostri affetti, Voi ripagateci, mediante l’iscrizione alla nostra compagine sindacale, dimostrando di credere in noi e nella qualità delle nostre azioni.
SIAF – Sindacato Italiano Autonomo Finanzieri. Il sindacato della base che lotterà per i diritti dei Finanzieri
SIAF. La Forza dell’Autonomia
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